Ustioni Solari
Prosegue l’appuntamento mensile del Gruppo dei Volontari del Soccorso di Dogliani sulle pagine dell’Unione Monregalese. Nel nostro ultimo articolo abbiamo affrontato la tematica del colpo di calore, ma ci sono altri rischi e buone pratiche da mettere in atto in particolare in questo momento dell’anno, nel quale spesso siamo esposti al sole.
L’esposizione ai raggi solari è un elemento quotidiano ed inevitabile nella nostra vita e, benché il sole possa portare benefici – come l’incremento della vitamina D che viene prodotta nella pelle esposta alla luce solare – bisogna prestare molta attenzione alla protezione della pelle. Un’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti, infatti, può comportare a breve termine le ustioni solari e, a lungo termine, favorire la formazione di rughe ed invecchiamento precoce e di malattie della pelle, che in alcune occasioni possono generare lesioni tumorali cutanee come il melanoma.
Approfittare di tutti i benefici che il sole offre alla nostra salute – limitandone i rischi – fortunatamente è possibile!
Come? Scegliendo quanto e come esporci al sole e proteggendoci adeguatamente, non solo d’estate e in spiaggia: i rischi sono gli stessi in montagna – dove l’altitudine e l’atmosfera più rarefatta dell’alta quota possono giocare brutti scherzi così come il riverbero della neve in inverno. Allo stesso modo, non bisogna mai sottovalutare l’esposizione ai raggi solari in una giornata nuvolosa, ventosa o fredda, durante la quale non si percepisce immediatamente la sensazione di calore sulla pelle e non si sente l’esigenza di proteggerla.
Non esiste una regola valida per tutti, poiché la pelle può avere mille sfumature di colore, da cui dipende il grado di protezione naturale dai raggi del sole.
Le indicazioni più recenti delle principali società scientifiche consigliano come ottimale una crema di fattore (SPF) 30 o superiore – soprattutto quando ci si espone al sole per un periodo prolungato, ad esempio in spiaggia, e SPF 50 per i bambini o le pelli particolarmente chiare – con protezione ad ampio spettro, assicurandosiche l’etichetta riporti, accanto alla protezione UV-B, anchel’apposito logo anti UV-A. Per tutti è consigliato continuare ad applicare la crema anche quando la pelle è già abbronzata, quindi meno esposta al rischio di ustioni solari da parte dei raggi UV-B. Restano, infatti, sempre presenti l’effetto di secchezza, l’invecchiamento della pelle e il potenziale rischio di tumori innescato dalle radiazioni UV-A.
Un altro elemento da considerare sempre leggendo l’etichetta è la scadenza, che in genere è riportata con due varianti: la prima si riferisce al prodotto non aperto ed è espressa con una data, la seconda si riferisce alla durata del prodotto dopo il primo uso ed è raffigurata con l’icona di un vasetto aperto contrassegnato da un numero e dalla lettera “M” che indica i mesi di validità dopo l’apertura.
Ma quando e come applicare la crema? Si consiglia di applicarla almeno mezz’ora prima di esporsi al sole e poi ogni due ore, cercando di coprire tutte le zone esposte. Anche in caso di prodotti “water resistant”, ovvero resistenti all’acqua, un certo grado di protezione in acqua è garantito, ma è inevitabile che si riduca, in particolare se ci si asciuga con un telo, quindi è sempre meglio riapplicare la crema dopo il bagno o dopo un’intensa attività sportiva che ci porta a sudare molto.
È necessario anche prestare molta attenzione se si stanno assumendo farmaci o utilizzando prodotti cosmetici fotosensibilizzanti. In tal caso bisogna evitare il più possibile l’esposizione solare e chiedere consiglio al medico curante.
Nonostante le attenzioni, può capitare di ustionarsi e – in tal caso – curare correttamente la pelle.
I livelli di ustione solare sono tre, dal meno grave al più pericoloso per la salute della pelle:
- Ustione solare di I° grado: sono le scottature più frequenti ed interessano solo lo strato più superficiali della pelle. Si manifestano con pelle secca e arrossata, fastidio al tatto, brividi di freddo e febbre in alcuni casi, soprattutto se l’area “scottata” è molto estesa
- Ustione solare di II° grado: interessa anche il derma e si manifesta con arrossamento e dolore molto intenso, formazione di bolle; anche in questo caso può verificarsi la sensazione di brividi accompagnati da febbre
• Ustione solare di III° grado: è molto raro che si possa verificare un livello così grave di ustione solare, poiché coinvolge anche gli strati più profondi del tessuto cutaneo. I sintomi tipici sono febbre alta, dolori non solo a contatto con la pelle ma anche articolari, pelle molto arrossata che si ricopre di bolle e vesciche che, aprendosi, favoriscono lo sviluppo di infezioni. In questi casi estremi è necessario rivolgersi subito al Pronto Soccorso.
Nella valutazione delle ustioni, tuttavia, non si misura solo il grado, ma anche l’estensione; un’ustione di I°, per esempio, estesa al 75% del corpo – come potrebbe avvenire in spiaggia – risulta critica.
Le complicanze più frequenti di un’ustione solare possono essere infezioni delle zone interessate dall’ustione. È opportuno farsi visitare da un medico nei casi in cui compaiano: vesciche estese nell’area ustionata o su aree delicate come faccia, mani o genitali, gonfiore elevato nell’area, segni di infezione, come bolle di pus, dolore, mal di testa, confusione, nausea, febbre o brividi, dolore agli occhi o disturbi della vista.
In quali situazioni è necessario recarsi al Pronto Soccorso o chiamare i Soccorsi?
Se si manifesta febbre alta – che può raggiungere e superare i 39° C – e se compaiono sintomi sintomi quali vomito, confusione, infezioni, disidratazione e svenimenti è importante recarsi immediatamente al Pronto Soccorso.
Come curare, invece, le ustioni meno gravi?
La sensazione di bruciore e il prurito possono essere trattati, a casa, con rimedi di diverso genere, dagli impacchi con acqua fredda o applicazioni di ghiaccio, impacchi con unguenti e creme idratanti, anche a base di piante officinali, magari lasciandoli in frigorifero mezz’ora prima di spalmarli, in modo che abbiano anche un effetto rinfrescante, antidolorifici per alleviare i sintomi, pomate antimicrobiche sulle aree interessate da vescicole – che non vanno mai “scoppiate”! – applicazione di panni freschi e bagnati, una dieta ricca di liquidi. Sono da evitare gli indumenti troppo stretti o aderenti e l’esposizione al sole nei giorni successivi, l’utilizzo di spugne o prodotti per effettuare peeling o scrub. Ricordate, inoltre, che quando le bolle o vescicole “scoppiano” naturalmente, la pelle si squama permettendo al nuovo strato di emergere, che è delicato e va protetto con con una protezione solare alta o molto alta. Su consiglio del medico, si può utilizzare una pomata antibiotica per effettuare la medicazione: sulla pelle si deve appoggiare solo garza sterile cui sopra va applicata una fasciatura non troppo rigida, così che non stringa troppo la parte malata.
Concludiamo con qualche consiglio di Monica Occelli, dell’Erboristeria “La Contrada” di Dogliani:
“Vogliamo tutti una pelle bella, giovane, luminosa e senza macchie, ma se ci esponiamo senza protezione è più facile andare incontro a capillari evidenti, eritemi, invecchiamento e aumento di nei. La protezione solare, infatti, va messa ogni giorno! Per quanto riguarda le vacanze, consiglio sempre di iniziare almeno un mese prima e poi durante, con una buona integrazione – sotto consiglio di un esperto – di beta carotene, vitamina C, picnogenolo e altre sostanze che proteggono dagli eritemi e ci fanno abbronzare in modo sano.
In merito alle creme, consiglio la protezione 50+: non è vero che non fa cambiare colore! L’abbronzatura va curata e costruita nel tempo. Per evitare insolazioni e cali di pressione, è bene non esporsi nelle ore troppo calde o almeno rimanere sotto l’ombrellone, idratandosi con tisane o frutta.
A fine giornata, utilizzare un bagno doccia specifico e delicato, oltre a un doposole lenitivo a base di piante come aloe, calendula e camomilla.
Per quanto riguarda le scottature, è ottimo l’olio di iperico, ma si possono anche utilizzare gel di aloe, unguento alla lavanda o olio di calendula.
Concludo consigliando una tisana remineralizzante a base di ortica, equiseto, moringa, rosa canina e karkadé, da sorseggiare durante la giornata.“